Un capolavoro gastronomico



Nella cucina romana si preferiscono le cose semplici e genuine. Tutto quello che rappresenta la complicazione della cucina internazionale viene inesorabilmente bandito. Il romano ha una cordiale antipatia per le vivande troppo elaborate e, severo conservatore, non accoglie che con diffidenza ciò che si distacca dai suoi cibi consueti. 


Non si lascia allettare “dal poco costo” convinto, e con ragione, che l’economia fatta nell’alimentazione è una assai malintesa economia. Paga volentieri qualche cosa di più, ma vuole roba sceltissima e di prima qualità. […] Il romano dell’antico stampo è un buontempone e in materia gastronomica è buongustaio: vuole, alla sua mensa, mangiare bene e bere meglio, godendosi, con gioconda filosofia, la vita.

Ada Boni, gastronoma italiana (1881-1973)


Secondo la tradizione la cucina romana è semplice, ma di qualità, fatta con pochi ingredienti, ma gustosa, nutriente e abbondante nelle porzioni.


È sostanzialmente plebea: non nasce dal lusso e dal potere, ma dal bisogno, spesso dalla povertà. È infatti il risultato dell’incontro di diverse tradizioni popolaresche: quella ebraica (da cui derivano ad esempio i carciofi alla giudia, richiestissimi nella nostra trattoria o la pasta e broccoli in brodo d’arzilla che da noi potete gustare in inverno il venerdì a pranzo), quella abruzzese (cui dobbiamo dei capisaldi come la pasta all’amatriciana, la gricia, l’abbacchio, il maiale, i formaggi e i salumi) e quella macellara dei mattatoi che ha come protagonista il quinto quarto, cioè le interiora.

In generale, la cucina romana è un sunto della cucina laziale-abruzzese perché Roma, in quanto capoluogo, è divenuta nel tempo un centro di scambio delle ricchezze gastronomiche provenienti dai territori circostanti. Si tratta di prodotti e ricette che hanno avuto diffusione nella città e quindi sono entrati a far parte del patrimonio gastronomico romano. Inoltre la campagna romana è feconda di squisiti ortaggi (broccoletti, carciofi, zucchine, pomodori, cicoria, fave, piselli, lattughe, puntarelle), e non solo: anche i pascoli sono ricchi e grazie alle essenze delle erbe i formaggi che ne derivano hanno un sapore inconfondibilmente romano. Insomma sono tante le influenze della nostra cucina.

Il risultato è un ricettario immenso che potrete gustare nella nostra trattoria. Naturalmente non troverete tutto. Per sapere cosa potete gustare quando vi siederete ad uno dei nostri tavoli vi consigliamo di dare un’occhiata alla pagina del menu’!


The roman of old is jovial and a true gourmand : he wants, at his table, to eat well and drink better, enjoying life with a playful philosophy.